La cattedrale di Santa Maria Assunta è il Duomo di Nola, dedicato oltre che alla Beata Vergine anche ai due patroni, i Santi Felice e Paolino. Fu costruita tra il 1371 e il 1395 in stile gotico a tre navate, sull’area un tempo occupata da un tempio dedicato a Giove. Crollò nel XVI secolo e fu ricostruita in stile rinascimentale. Gli ultimi lavori si conclusero nel 1909 quando tonarono a Nola le spoglie di San Paolino. La parte alta del portico è percorsa da una balaustra delimitata da due torrette che accolgono le statue dei due Santi.
La cattedrale di Santa Maria Assunta è il Duomo di Nola, dedicato oltre che alla Beata Vergine anche ai due patroni, i Santi Felice e Paolino. Fu costruita tra il 1371 e il 1395 in stile gotico a tre navate, sull’area un tempo occupata da un tempio dedicato a Giove. Crollò nel XVI secolo e fu ricostruita in stile rinascimentale. Gli ultimi lavori si conclusero nel 1909 quando tonarono a Nola le spoglie di San Paolino. La parte alta del portico è percorsa da una balaustra delimitata da due torrette che accolgono le statue dei due Santi.
La cattedrale di Santa Maria Assunta è il Duomo di Nola, dedicato oltre che alla Beata Vergine anche ai due patroni, i Santi Felice e Paolino. Fu costruita tra il 1371 e il 1395 in stile gotico a tre navate, sull’area un tempo occupata da un tempio dedicato a Giove. Crollò nel XVI secolo e fu ricostruita in stile rinascimentale. Gli ultimi lavori si conclusero nel 1909 quando tonarono a Nola le spoglie di San Paolino. La parte alta del portico è percorsa da una balaustra delimitata da due torrette che accolgono le statue dei due Santi.
La cattedrale di Santa Maria Assunta è il Duomo di Nola, dedicato oltre che alla Beata Vergine anche ai due patroni, i Santi Felice e Paolino. Fu costruita tra il 1371 e il 1395 in stile gotico a tre navate, sull’area un tempo occupata da un tempio dedicato a Giove. Crollò nel XVI secolo e fu ricostruita in stile rinascimentale. Gli ultimi lavori si conclusero nel 1909 quando tonarono a Nola le spoglie di San Paolino. La parte alta del portico è percorsa da una balaustra delimitata da due torrette che accolgono le statue dei due Santi.
La cattedrale di Santa Maria Assunta è il Duomo di Nola, dedicato oltre che alla Beata Vergine anche ai due patroni, i Santi Felice e Paolino. Fu costruita tra il 1371 e il 1395 in stile gotico a tre navate, sull’area un tempo occupata da un tempio dedicato a Giove. Crollò nel XVI secolo e fu ricostruita in stile rinascimentale. Gli ultimi lavori si conclusero nel 1909 quando tonarono a Nola le spoglie di San Paolino. La parte alta del portico è percorsa da una balaustra delimitata da due torrette che accolgono le statue dei due Santi.
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Parco Taglia di Cardito
La “Taglia” era una vasta area agricola di proprietà dei Signori Loffredo, principi di Cardito, in cui sorgeva una cava di tufo, pozzolana e lapillo dalla quale si ricavavano, tagliandole, le pietre utilizzate per la costruzione delle case. Nella stessa area, durante il ‘700 – ‘800, quando a Cardito era fiorente la coltura del baco da seta, la “Taglia”, dove vegetavano grossi alberi di gelsi, forniva la cosiddetta “foglia” per i bachi. Dopo secoli di sfruttamento delle sue risorse la cava fu abbandonata. Le acque provenienti da Napoli lentamente finirono per colmarla trasformandola in un invaso maleodorante e pericoloso per la salute. A seguito delle ripetute proteste della cittadinanza e di una disastrosa inondazione nel 1969 l’intera area passò sotto la tutela del Comune di Cardito con l’intento di bonificarla e trasformarla in una grande area di 80000 metri quadrati di verde pubblico attrezzato. Oggi il parco è un centro di aggregazione dove è possibile incontrarsi, praticare sport, assistere ad eventi sportivi, culturali e ricreativi, non solo per i cittadini di Cardito, ma per l’intera area dei Comuni a nord di Napoli. L’azione di riqualificazione ancora oggi continua. Durante il percorso gli studenti, guidati dai docenti delle discipline di indirizzo artistico, hanno lavorato all'elaborazione di bozzetti per la decorazione dell'accesso al Parco Taglia. Diversi sono stati i lavori interessanti, alcuni dei quali sono stati riportati su pannelli in scala 1:1 prima di scegliere il progetto definitivo da realizzare per la definitiva allocazione sulle due grandi pareti curve dell'emiciclo che immette al Parco Taglia. Il murales immortala il giovane Lino Romano, vittima innocente della criminalità, come un ragazzo tanti, tra i volti dei giovani studenti, nella luce e nella spensieratezza che sempre dovrebbe caratterizzare la vita dei ragazzi e delle ragazze.
La “Taglia” era una vasta area agricola di proprietà dei Signori Loffredo, principi di Cardito, in cui sorgeva una cava di tufo, pozzolana e lapillo dalla quale si ricavavano, tagliandole, le pietre utilizzate per la costruzione delle case. Nella stessa area, durante il ‘700 – ‘800, quando a Cardito era fiorente la coltura del baco da seta, la “Taglia”, dove vegetavano grossi alberi di gelsi, forniva la cosiddetta “foglia” per i bachi. Dopo secoli di sfruttamento delle sue risorse la cava fu abbandonata. Le acque provenienti da Napoli lentamente finirono per colmarla trasformandola in un invaso maleodorante e pericoloso per la salute. A seguito delle ripetute proteste della cittadinanza e di una disastrosa inondazione nel 1969 l’intera area passò sotto la tutela del Comune di Cardito con l’intento di bonificarla e trasformarla in una grande area di 80000 metri quadrati di verde pubblico attrezzato. Oggi il parco è un centro di aggregazione dove è possibile incontrarsi, praticare sport, assistere ad eventi sportivi, culturali e ricreativi, non solo per i cittadini di Cardito, ma per l’intera area dei Comuni a nord di Napoli. L’azione di riqualificazione ancora oggi continua. Durante il percorso gli studenti, guidati dai docenti delle discipline di indirizzo artistico, hanno lavorato all'elaborazione di bozzetti per la decorazione dell'accesso al Parco Taglia. Diversi sono stati i lavori interessanti, alcuni dei quali sono stati riportati su pannelli in scala 1:1 prima di scegliere il progetto definitivo da realizzare per la definitiva allocazione sulle due grandi pareti curve dell'emiciclo che immette al Parco Taglia. Il murales immortala il giovane Lino Romano, vittima innocente della criminalità, come un ragazzo tanti, tra i volti dei giovani studenti, nella luce e nella spensieratezza che sempre dovrebbe caratterizzare la vita dei ragazzi e delle ragazze.
La “Taglia” era una vasta area agricola di proprietà dei Signori Loffredo, principi di Cardito, in cui sorgeva una cava di tufo, pozzolana e lapillo dalla quale si ricavavano, tagliandole, le pietre utilizzate per la costruzione delle case. Nella stessa area, durante il ‘700 – ‘800, quando a Cardito era fiorente la coltura del baco da seta, la “Taglia”, dove vegetavano grossi alberi di gelsi, forniva la cosiddetta “foglia” per i bachi. Dopo secoli di sfruttamento delle sue risorse la cava fu abbandonata. Le acque provenienti da Napoli lentamente finirono per colmarla trasformandola in un invaso maleodorante e pericoloso per la salute. A seguito delle ripetute proteste della cittadinanza e di una disastrosa inondazione nel 1969 l’intera area passò sotto la tutela del Comune di Cardito con l’intento di bonificarla e trasformarla in una grande area di 80000 metri quadrati di verde pubblico attrezzato. Oggi il parco è un centro di aggregazione dove è possibile incontrarsi, praticare sport, assistere ad eventi sportivi, culturali e ricreativi, non solo per i cittadini di Cardito, ma per l’intera area dei Comuni a nord di Napoli. L’azione di riqualificazione ancora oggi continua. Durante il percorso gli studenti, guidati dai docenti delle discipline di indirizzo artistico, hanno lavorato all'elaborazione di bozzetti per la decorazione dell'accesso al Parco Taglia. Diversi sono stati i lavori interessanti, alcuni dei quali sono stati riportati su pannelli in scala 1:1 prima di scegliere il progetto definitivo da realizzare per la definitiva allocazione sulle due grandi pareti curve dell'emiciclo che immette al Parco Taglia. Il murales immortala il giovane Lino Romano, vittima innocente della criminalità, come un ragazzo tanti, tra i volti dei giovani studenti, nella luce e nella spensieratezza che sempre dovrebbe caratterizzare la vita dei ragazzi e delle ragazze.
La “Taglia” era una vasta area agricola di proprietà dei Signori Loffredo, principi di Cardito, in cui sorgeva una cava di tufo, pozzolana e lapillo dalla quale si ricavavano, tagliandole, le pietre utilizzate per la costruzione delle case. Nella stessa area, durante il ‘700 – ‘800, quando a Cardito era fiorente la coltura del baco da seta, la “Taglia”, dove vegetavano grossi alberi di gelsi, forniva la cosiddetta “foglia” per i bachi. Dopo secoli di sfruttamento delle sue risorse la cava fu abbandonata. Le acque provenienti da Napoli lentamente finirono per colmarla trasformandola in un invaso maleodorante e pericoloso per la salute. A seguito delle ripetute proteste della cittadinanza e di una disastrosa inondazione nel 1969 l’intera area passò sotto la tutela del Comune di Cardito con l’intento di bonificarla e trasformarla in una grande area di 80000 metri quadrati di verde pubblico attrezzato. Oggi il parco è un centro di aggregazione dove è possibile incontrarsi, praticare sport, assistere ad eventi sportivi, culturali e ricreativi, non solo per i cittadini di Cardito, ma per l’intera area dei Comuni a nord di Napoli. L’azione di riqualificazione ancora oggi continua. Durante il percorso gli studenti, guidati dai docenti delle discipline di indirizzo artistico, hanno lavorato all'elaborazione di bozzetti per la decorazione dell'accesso al Parco Taglia. Diversi sono stati i lavori interessanti, alcuni dei quali sono stati riportati su pannelli in scala 1:1 prima di scegliere il progetto definitivo da realizzare per la definitiva allocazione sulle due grandi pareti curve dell'emiciclo che immette al Parco Taglia. Il murales immortala il giovane Lino Romano, vittima innocente della criminalità, come un ragazzo tanti, tra i volti dei giovani studenti, nella luce e nella spensieratezza che sempre dovrebbe caratterizzare la vita dei ragazzi e delle ragazze.
La “Taglia” era una vasta area agricola di proprietà dei Signori Loffredo, principi di Cardito, in cui sorgeva una cava di tufo, pozzolana e lapillo dalla quale si ricavavano, tagliandole, le pietre utilizzate per la costruzione delle case. Nella stessa area, durante il ‘700 – ‘800, quando a Cardito era fiorente la coltura del baco da seta, la “Taglia”, dove vegetavano grossi alberi di gelsi, forniva la cosiddetta “foglia” per i bachi. Dopo secoli di sfruttamento delle sue risorse la cava fu abbandonata. Le acque provenienti da Napoli lentamente finirono per colmarla trasformandola in un invaso maleodorante e pericoloso per la salute. A seguito delle ripetute proteste della cittadinanza e di una disastrosa inondazione nel 1969 l’intera area passò sotto la tutela del Comune di Cardito con l’intento di bonificarla e trasformarla in una grande area di 80000 metri quadrati di verde pubblico attrezzato. Oggi il parco è un centro di aggregazione dove è possibile incontrarsi, praticare sport, assistere ad eventi sportivi, culturali e ricreativi, non solo per i cittadini di Cardito, ma per l’intera area dei Comuni a nord di Napoli. L’azione di riqualificazione ancora oggi continua. Durante il percorso gli studenti, guidati dai docenti delle discipline di indirizzo artistico, hanno lavorato all'elaborazione di bozzetti per la decorazione dell'accesso al Parco Taglia. Diversi sono stati i lavori interessanti, alcuni dei quali sono stati riportati su pannelli in scala 1:1 prima di scegliere il progetto definitivo da realizzare per la definitiva allocazione sulle due grandi pareti curve dell'emiciclo che immette al Parco Taglia. Il murales immortala il giovane Lino Romano, vittima innocente della criminalità, come un ragazzo tanti, tra i volti dei giovani studenti, nella luce e nella spensieratezza che sempre dovrebbe caratterizzare la vita dei ragazzi e delle ragazze.
La “Taglia” era una vasta area agricola di proprietà dei Signori Loffredo, principi di Cardito, in cui sorgeva una cava di tufo, pozzolana e lapillo dalla quale si ricavavano, tagliandole, le pietre utilizzate per la costruzione delle case. Nella stessa area, durante il ‘700 – ‘800, quando a Cardito era fiorente la coltura del baco da seta, la “Taglia”, dove vegetavano grossi alberi di gelsi, forniva la cosiddetta “foglia” per i bachi. Dopo secoli di sfruttamento delle sue risorse la cava fu abbandonata. Le acque provenienti da Napoli lentamente finirono per colmarla trasformandola in un invaso maleodorante e pericoloso per la salute. A seguito delle ripetute proteste della cittadinanza e di una disastrosa inondazione nel 1969 l’intera area passò sotto la tutela del Comune di Cardito con l’intento di bonificarla e trasformarla in una grande area di 80000 metri quadrati di verde pubblico attrezzato. Oggi il parco è un centro di aggregazione dove è possibile incontrarsi, praticare sport, assistere ad eventi sportivi, culturali e ricreativi, non solo per i cittadini di Cardito, ma per l’intera area dei Comuni a nord di Napoli. L’azione di riqualificazione ancora oggi continua. Durante il percorso gli studenti, guidati dai docenti delle discipline di indirizzo artistico, hanno lavorato all'elaborazione di bozzetti per la decorazione dell'accesso al Parco Taglia. Diversi sono stati i lavori interessanti, alcuni dei quali sono stati riportati su pannelli in scala 1:1 prima di scegliere il progetto definitivo da realizzare per la definitiva allocazione sulle due grandi pareti curve dell'emiciclo che immette al Parco Taglia. Il murales immortala il giovane Lino Romano, vittima innocente della criminalità, come un ragazzo tanti, tra i volti dei giovani studenti, nella luce e nella spensieratezza che sempre dovrebbe caratterizzare la vita dei ragazzi e delle ragazze.
La “Taglia” era una vasta area agricola di proprietà dei Signori Loffredo, principi di Cardito, in cui sorgeva una cava di tufo, pozzolana e lapillo dalla quale si ricavavano, tagliandole, le pietre utilizzate per la costruzione delle case. Nella stessa area, durante il ‘700 – ‘800, quando a Cardito era fiorente la coltura del baco da seta, la “Taglia”, dove vegetavano grossi alberi di gelsi, forniva la cosiddetta “foglia” per i bachi. Dopo secoli di sfruttamento delle sue risorse la cava fu abbandonata. Le acque provenienti da Napoli lentamente finirono per colmarla trasformandola in un invaso maleodorante e pericoloso per la salute. A seguito delle ripetute proteste della cittadinanza e di una disastrosa inondazione nel 1969 l’intera area passò sotto la tutela del Comune di Cardito con l’intento di bonificarla e trasformarla in una grande area di 80000 metri quadrati di verde pubblico attrezzato. Oggi il parco è un centro di aggregazione dove è possibile incontrarsi, praticare sport, assistere ad eventi sportivi, culturali e ricreativi, non solo per i cittadini di Cardito, ma per l’intera area dei Comuni a nord di Napoli. L’azione di riqualificazione ancora oggi continua. Durante il percorso gli studenti, guidati dai docenti delle discipline di indirizzo artistico, hanno lavorato all'elaborazione di bozzetti per la decorazione dell'accesso al Parco Taglia. Diversi sono stati i lavori interessanti, alcuni dei quali sono stati riportati su pannelli in scala 1:1 prima di scegliere il progetto definitivo da realizzare per la definitiva allocazione sulle due grandi pareti curve dell'emiciclo che immette al Parco Taglia. Il murales immortala il giovane Lino Romano, vittima innocente della criminalità, come un ragazzo tanti, tra i volti dei giovani studenti, nella luce e nella spensieratezza che sempre dovrebbe caratterizzare la vita dei ragazzi e delle ragazze.
La “Taglia” era una vasta area agricola di proprietà dei Signori Loffredo, principi di Cardito, in cui sorgeva una cava di tufo, pozzolana e lapillo dalla quale si ricavavano, tagliandole, le pietre utilizzate per la costruzione delle case. Nella stessa area, durante il ‘700 – ‘800, quando a Cardito era fiorente la coltura del baco da seta, la “Taglia”, dove vegetavano grossi alberi di gelsi, forniva la cosiddetta “foglia” per i bachi. Dopo secoli di sfruttamento delle sue risorse la cava fu abbandonata. Le acque provenienti da Napoli lentamente finirono per colmarla trasformandola in un invaso maleodorante e pericoloso per la salute. A seguito delle ripetute proteste della cittadinanza e di una disastrosa inondazione nel 1969 l’intera area passò sotto la tutela del Comune di Cardito con l’intento di bonificarla e trasformarla in una grande area di 80000 metri quadrati di verde pubblico attrezzato. Oggi il parco è un centro di aggregazione dove è possibile incontrarsi, praticare sport, assistere ad eventi sportivi, culturali e ricreativi, non solo per i cittadini di Cardito, ma per l’intera area dei Comuni a nord di Napoli. L’azione di riqualificazione ancora oggi continua. Durante il percorso gli studenti, guidati dai docenti delle discipline di indirizzo artistico, hanno lavorato all'elaborazione di bozzetti per la decorazione dell'accesso al Parco Taglia. Diversi sono stati i lavori interessanti, alcuni dei quali sono stati riportati su pannelli in scala 1:1 prima di scegliere il progetto definitivo da realizzare per la definitiva allocazione sulle due grandi pareti curve dell'emiciclo che immette al Parco Taglia. Il murales immortala il giovane Lino Romano, vittima innocente della criminalità, come un ragazzo tanti, tra i volti dei giovani studenti, nella luce e nella spensieratezza che sempre dovrebbe caratterizzare la vita dei ragazzi e delle ragazze.
La “Taglia” era una vasta area agricola di proprietà dei Signori Loffredo, principi di Cardito, in cui sorgeva una cava di tufo, pozzolana e lapillo dalla quale si ricavavano, tagliandole, le pietre utilizzate per la costruzione delle case. Nella stessa area, durante il ‘700 – ‘800, quando a Cardito era fiorente la coltura del baco da seta, la “Taglia”, dove vegetavano grossi alberi di gelsi, forniva la cosiddetta “foglia” per i bachi. Dopo secoli di sfruttamento delle sue risorse la cava fu abbandonata. Le acque provenienti da Napoli lentamente finirono per colmarla trasformandola in un invaso maleodorante e pericoloso per la salute. A seguito delle ripetute proteste della cittadinanza e di una disastrosa inondazione nel 1969 l’intera area passò sotto la tutela del Comune di Cardito con l’intento di bonificarla e trasformarla in una grande area di 80000 metri quadrati di verde pubblico attrezzato. Oggi il parco è un centro di aggregazione dove è possibile incontrarsi, praticare sport, assistere ad eventi sportivi, culturali e ricreativi, non solo per i cittadini di Cardito, ma per l’intera area dei Comuni a nord di Napoli. L’azione di riqualificazione ancora oggi continua. Durante il percorso gli studenti, guidati dai docenti delle discipline di indirizzo artistico, hanno lavorato all'elaborazione di bozzetti per la decorazione dell'accesso al Parco Taglia. Diversi sono stati i lavori interessanti, alcuni dei quali sono stati riportati su pannelli in scala 1:1 prima di scegliere il progetto definitivo da realizzare per la definitiva allocazione sulle due grandi pareti curve dell'emiciclo che immette al Parco Taglia. Il murales immortala il giovane Lino Romano, vittima innocente della criminalità, come un ragazzo tanti, tra i volti dei giovani studenti, nella luce e nella spensieratezza che sempre dovrebbe caratterizzare la vita dei ragazzi e delle ragazze.
La “Taglia” era una vasta area agricola di proprietà dei Signori Loffredo, principi di Cardito, in cui sorgeva una cava di tufo, pozzolana e lapillo dalla quale si ricavavano, tagliandole, le pietre utilizzate per la costruzione delle case. Nella stessa area, durante il ‘700 – ‘800, quando a Cardito era fiorente la coltura del baco da seta, la “Taglia”, dove vegetavano grossi alberi di gelsi, forniva la cosiddetta “foglia” per i bachi. Dopo secoli di sfruttamento delle sue risorse la cava fu abbandonata. Le acque provenienti da Napoli lentamente finirono per colmarla trasformandola in un invaso maleodorante e pericoloso per la salute. A seguito delle ripetute proteste della cittadinanza e di una disastrosa inondazione nel 1969 l’intera area passò sotto la tutela del Comune di Cardito con l’intento di bonificarla e trasformarla in una grande area di 80000 metri quadrati di verde pubblico attrezzato. Oggi il parco è un centro di aggregazione dove è possibile incontrarsi, praticare sport, assistere ad eventi sportivi, culturali e ricreativi, non solo per i cittadini di Cardito, ma per l’intera area dei Comuni a nord di Napoli. L’azione di riqualificazione ancora oggi continua. Durante il percorso gli studenti, guidati dai docenti delle discipline di indirizzo artistico, hanno lavorato all'elaborazione di bozzetti per la decorazione dell'accesso al Parco Taglia. Diversi sono stati i lavori interessanti, alcuni dei quali sono stati riportati su pannelli in scala 1:1 prima di scegliere il progetto definitivo da realizzare per la definitiva allocazione sulle due grandi pareti curve dell'emiciclo che immette al Parco Taglia. Il murales immortala il giovane Lino Romano, vittima innocente della criminalità, come un ragazzo tanti, tra i volti dei giovani studenti, nella luce e nella spensieratezza che sempre dovrebbe caratterizzare la vita dei ragazzi e delle ragazze.
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